E’ facile considerare un fatto: un organo si ammala perché un chakra e un relativo corpo sottile si sovraccaricano o si scaricano o subiscono delle cristallizzazioni energetiche che nel tempo si manifesteranno poi sul corpo, fisico.
E così si troviamo un disagio nel 2 chakra che parla essenzialmente di stati emotivi. Di dipendenze. Di cose vissute nel passato. E’ chiaro che la “malattia” si riferirà a quel sistema coscienziale che purtroppo genererà un disagio sul corpo fisico.
Questo ci permette di comprendere che reiki è una disciplina di vita che poi diventa guarigione energetica.
Inoltre e concludo, quando un individuo è iniziato ai livelli reiki, in modo particolare al primo livello che ha il compito di “riattivare” il sistema energetico della persona e quindi di risvegliare l’energia dei chakra e quindi attivare nella persona una nuova consapevolezza. Succede che nella vita di chi riceve l’armonizzazione, si attivino dei cambiamenti immediati e la qualità della vita cambia!
Laura Bendoni
La Vera Storia del Reiki (dal libro di Dario Canil e Frank Arjava Petter )
Frank Arjava Petter , Reiki Master europeo ,con la moglie Chetna Kobayashi dal 1993 al 2000 ha abitato a Sapporo (città 1500 Km. a nord di Tokyo) ed insieme hanno reintrodotto il metodo di Usui in Giappone. Durante questo periodo a lungo hanno cercato notizie autentiche sul fondatore del sistema Reiki, Mikao Usui .
Nel 1994 Chetna e Arjava riuscirono a rintracciare la nipote di Usui che pero’,vincolata al silenzio da alcune clausole testamentarie,non pote’ riferire quanto le era noto sull’esperienza dello scopritore del Reiki . Sempre nel 1994 un allievo riferì a Chetna e Arjava che esisteva un’anziana donna che praticava Reiki da oltre 60 anni. Chetna riusci’ a contattare questa signora e, dopo alcune resistenze iniziali si instaurò tra le due donne un dialogo davvero interessante. Arjava e Chetna vennero così a sapere che la signora era stata istruita al Reiki da un allievo di Usui, che il dott. Usui era nato a Yago il il 15 agosto 1865 e che la sua tomba era in un posto pubblico, nel cimitero di un tempio…
Nel 1995 un’allieva di Chetna e Arjava, Shizuko Akimoto, fece un trattamento a un certo signor Tsutomi Oishi, il quale le racconto’ che esisteva una pratica di guarigione molto simile al trattamento che stava ricevendo e che si chiamava “Reiki”. Lui stesso l’aveva appresa più di trent’anni prima. Sorpresa, Shizuko riferi al signor Oishi che lei era proprio un’ insegnante di Reiki! Dal successivo confronto fra i due emerse che la madre di Oishi era stata istruita da un allievo di Usui, oltre 60 anni prima: era la signora Koyama, proprio l’anziana donna a cui Chetna aveva telefonato… La signora Koyama era la 6° presidentessa dell’organizzazione originale che si occupava del metodo Reiki, l’Usui Reiki Ryoho Gakkai… Questa organizzazione, che ha avuto in Mikao Usui il primo presidente e nel suo successore, il sig. Ushida, il secondo presidente, esiste dagli anni venti…
Nella proposta Occidentale del metodo di Usui, queste verità sono rimaste per anni sommerse, ma oggi, fortunatamente, sempre piu’ frammenti del puzzle Reiki si stanno ricomponendo e siamo in grado restituire al Reiki la sua versione originale il piu’ vicino possibile a come l’aveva voluta Usui Sensei .
Mikao Usui, nato nel 1865 nel villaggio di Taniai, nella prefettura di Gifu, era dotato di grande cultura e di capacita’ straordinarie che mise a frutto imparando molte arti. Si appassiono’ al Kiko, la variante giapponese del Qi Gong, antica arte marziale che mira al benessere dell’individuo attraverso la pratica della meditazione, della corretta respirazione e di particolari movimenti, ma si dice che conoscesse bene anche Morihei Ueshiba, fondatore dell’Aikido, Gichin Funakoschi,fondatore del Karate moderno e Jigoro Kano, fondatore dello Judo . Grazie alle sue molteplici doti lavorò presso un politico di nome Shinpei Goto e questo gli permise di conoscere molte persone influenti e di farsi conoscere , viaggiando in Giappone, ma anche in Cina e in Europa. Durante questi viaggi alla ricerca della conoscenza accrebbe molto la sua cultura in ambiti come la medicina, la psicologia, la teologia.
Nel tempo Usui divenne un uomo d’affari noto e di successo. Nel 1914 decise di diventare un monaco buddista. Presumibilmente viaggiò molto come monaco itinerante dopo aver lasciato il mondo degli affari. Studiò per anni svariate discipline per la guarigione. Nel marzo 1922 si trovò a meditare e digiunare sul monte Kurama, legato al buddismo Tendai, sotto una piccola cascata d’acqua che si dice rischiari il chakra della corona. Usui trovò in quell’ occasione la forza che aveva cercato per anni studiando varie tecniche di guarigione e divenne cosciente di poter guarire senza più temere di consumare l’energia personale.
Per far conoscere il Reiki e renderlo accessibile al pubblico apri’ una clinica a Harajuku,Aoyama, Tokyo nel 1922 e, nell’aprile dello stesso anno, fondò “organizzazione per la guarigione attraverso il metodo Reiki di Usui”, l’Usui Reiki Ryoho Gakkai, di cui divenne il primo presidente. Condusse numerosi seminari ed effettuo’ molti trattamenti Reiki a innumerevoli persone che si recarono da lui facendo la fila davanti alla sua clinica per poter essere curate.
Sviluppò 6 gradi di apprendimento. I primi 4 gradi vennero chiamati Shoden (corrispondenti al nostro primo livello), il 5° grado venne chiamato Okuden (corrisponde al nostro secondo livello) e il livello maestro Shinpiden.
Nel 1923 il devastante terremoto di Kanto sconvolse Tokyo. Migliaia furono i morti, i feriti e gli ammalati. Il dr. Usui, con il cuore colmo di dolore, cominciò a curare in tutta la città le numerose vittime del terremoto. Ben presto la sua clinica divenne troppo piccola cosicché, nel 1925, si trasferì fuori città, a Nakano, dove edificò una clinica nuova. La sua fama si propagò presto in tutto il Giappone e venne invitato in molti villaggi del Paese. Per il suo costante aiuto ricevette un riconoscimento dal governo giapponese, il Kun San To. Durante il suo soggiorno a Fukuyama si ammalò e morì all’ età di 61 anni, il 9 marzo del 1926.
Uno degli allievi di Usui, Chujiro Hayashi, si distaccò dal maestro e fondò un’organizzazione propria. Da lui, attraverso la Reiki Master Hawayo Takata, l’Occidente conobbe per la prima volta il metodo Reiki.
La Versione Occidentale L’antica Arte del Reiki creata all’inizio del XX secolo dal dott. Mikao Usui fu così proposta dalla grande Maestra Hawayo Takata (1900 – 1980): Mikao Usui era un ministro cristiano,insegnante in un seminario di Kyoto in Giappone. Alcuni suoi allievi lo interrogarono un giorno sui metodi con i quali Gesù Cristo aveva compiuto le sue guarigioni e gli chiesero in particolar modo se egli fosse stato in grado di dimostrare loro i miracoli a Lui attribuiti. Non avendo argomentazioni per dare una risposta adeguata, Usui abbandonò la sua scuola e si recò negli Stati Uniti per avere la possibilità di studiare da vicino il cristianesimo e trovare la risposta alla domanda dei suoi allievi. All’università di Chicago conseguì il dottorato in teologia. Non trovando una risposta soddisfacente ne’ nelle scritture cristiane ne’ in quelle cinesi, che ebbe occasione di approfondire, proseguì la sua ricerca recandosi nel nord dell’India per studiare i testi sacri. Il dott. Usui oltre al giapponese, all’inglese e al cinese conosceva anche l’antico sanscrito indiano. Tornato in Giappone scoprì un giorno negli antichi Sutra Buddhisti ,scritti in sanscrito, alcune formule e alcuni simboli, che contenevano la risposta alla sua domanda. Il dott. Usui ne parlò al superiore del Chiostro di Kyoto, in cui egli viveva , e la mattina successiva, col permesso del superiore, si mise in cammino per raggiungere la sacra montagna Kuriyama, luogo in cui avrebbe meditato per 21 giorni , digiunando, con la speranza di poter entrare in contatto con il livello di coscienza in cui erano stati tracciati i simboli faticosamente cercati. Egli mise davanti a sè 21 piccoli sassolini, sottraendone uno al giorno. Durante i primi 20 giorni non accadde nulla. L’ultimo giorno, all’alba, vide una luce improvvisa muoversi rapidamente su di lui, fino a colpirlo al centro della fronte. Pensò di morire, poi vide milioni di piccole bolle che riflettevano tutti i colori dell’arcobaleno, contenenti i simboli da lui studiati. Infine gli apparve una luce bianca che gli impresse nella memoria le lettere familiari del sanscrito in oro lucente e allora disse “Sì, ora ricordo” e perse i sensi. Quando si risvegliò, il sole era alto nel cielo. Si sentì pieno di energia e di forza e cominciò a scendere correndo lungo la montagna sacra. Nella fretta egli si ferì all’alluce, ma istintivamente vi appoggiò sopra la sua mano e il sangue cessò di sgorgare ed il dolore passò. Era il primo miracolo di Reiki. Affamato, si recò in una locanda ed ordinò una grandiosa colazione. L’oste lo mise in guardia dal consumare un simile pasto dopo aver digiunato così a lungo, ma egli consumò tutto il cibo ordinato senza accusare il minimo disturbo. questo fu il secondo miracolo. La nipote dell’oste da giorni soffriva di un forte dolore ai denti ; il dott. Usui pose le sue mani sul suo viso dolorante e il dolore cesso’ immediatamente. Questo fu il terzo miracolo. Il dott. Usui ritornò nel suo monastero ed in seguito decise di recarsi nel quartiere dei mendicanti di Kyoto, per poter aiutare questa povera gente, guarendoli ed offrendo loro una vita migliore. Rimase all’incirca sette anni in questi bassifondi e trattò molti malati. Un giorno vedendo in quel quartiere sempre gli stessi volti e chiedendo loro perchè non cercassero un lavoro e cambiassero vita, questi risposero che al lavoro preferivano mendicare. Il dott. Usui fu scosso da queste parole e riconobbe che egli aveva dimenticato di insegnare loro la riconoscenza e l’amore per la vita. Egli fissò i 5 principi di vita del Reiki:
Per oggi non ti preoccupare. Per oggi non ti arrabbiare. Onora i genitori, i Maestri e gli anziani. Guadagnati da vivere onestamente. Rispetta tutti gli esseri viventi.
Abbandonato il quartiere dei mendicanti , ritornò a Kyoto, dove accese un’enorme fiaccola che voleva rappresentare la sua ricerca di uomini che volessero vedere la vera luce e che, malati ed oppressi , desiderassero arrivare alla guarigione. In questa fase della sua esistenza Usui Sensei viaggiò molto per insegnare il Reiki. Suo successore fu uno dei suoi più stretti collaboratori: il dott. Cijiro Hayashi, che diventò il secondo grande Maestro del Reiki, nella linea della tradizione. Hayashi apri’ e gestì fino a circa il 1940 una clinica privata di Reiki a Tokio, in cui furono trattati anche casi si difficole soluzione. In questa clinica un giorno giunse una giapponese delle Hawaii, Hawayo Takata sofferente di numerose e gravissime malattie, che avrebbe dovuto subire un intervento chirurgico; dopo pochi mesi di trattamenti, tornò in perfetta salute. Hawayo Takata diventò allieva di Hayashi e restò presso di lui per un anno, quindi ritornò nelle Hawaii. Nel 1938 fu iniziata a Master dal Dr. Hayashi, e gli succedette dopo la sua morte, nel 1941 come Grande Maestra del Reiki. Hawayo Takata visse e lavorò alle Hawaii per molti anni, poi, giunta alla settantina, iniziò ad addestrare altri Master. Mori l’11 dicembre 1980 lasciando 22 Master negli Stati Uniti e in Canada. Poco prima di morire, Hawayo Takata e alcuni dei Master da lei formati, fondarono l’American Reiki Association, il cui scopo era l’organizzazione, il coordinamento e il passaggio di queste conoscenze. Oggi il Reiki occidentale è rappresentato da due organizzazioni che sono subentrate all’American Reiki Association Inc.: l’ American International Reiki Association Inc. (A.I.R.A. ) fondata dalla Dr.ssa Barbara Weber Ray, e la Reiki Alliance, fondata dalla nipote di Hawayo Takata, Phyllis Lee Furumoto. Da quel momento il Reiki si è espanso e diffuso a macchia d’olio in tutti i continenti.